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3 Agosto 2017

Il Presidente Mattarella visita l’Area del Gusto Tradizione e Solidarità di Amatrice con l’architetto Stefano Boeri e le imprese della Filiera del Legno FVG

AMATRICE - Presidente, vogliamo la ricostruzione, e chiediamo la rimozione delle macerie che stanno ancora tutte quante qui. "Non ci abbandonate, non lasciateci soli". I cittadini delle zone colpite dal terremoto lo chiedono a Sergio Mattarella, di nuovo in visita nella zona.  Angosciati anche per la drammatica mancanza di lavoro in tutta questa area fra Marche, Lazio e Abruzzo. Il presidente della Repubblica rassicura, "lo Stato farà per intero la sua parte, non vi abbandonerà mai, voi perciò resistete".  Ma ammette: "Sono stati fatti passi avanti incoraggianti ma naturalmente non cancellano in niente quello che occorre, quello che manca e le lacune che ci sono. Adesso ci sono tanti altri passi avanti da fare, con velocità". E ad Amatrice, ultima tappa del sopralluogo nella zona rossa dei paesi colpiti, dopo aver deposto delle corone di fiori per le vittime, risponde anche nel merito delle proteste. "Le macerie degli edifici pubblici, quelle che era anche più facile togliere da un punto di vista delle procedure burocratiche, non servendo permessi particolari, sono state in gran parte rimosse. Adesso, tocca agli edifici privati crollati. E' arrivato qui l'affidamento dei lavori da parte della Regione Lazio, c'è il finanziamento, e quanto prima verranno rimosse". Ma è solo il primo passo, riconosce, "il problema vero è quello della ricostruzione". Il capo dello Stato sarà "al fianco delle popolazioni colpite, me lo hanno chiesto anche durante questa visita, e assicuro ancora che sarà certamente così, sempre". Mattarella lo ha personalmente detto anche in uno degli incontri più commoventi, quello con una delle vedove del sisma, che gli ha consegnato una lettera. "Presidente, mio marito è morto nel crollo della nostra casa in quella maledetta notte del terremoto. Abbiamo bisogno di aiuto".

Puntualissimo, alle 9.25 l'elicottero del capo dello Stato è atterrato ad Arquata, il primo dei quattro centri colpiti dal terremoto che Sergio Mattarella visita oggi. Ad un anno dal devastante sisma che il 24 agosto quasi rase al suolo questa zona, con trecento morti, il capo dello Stato torna fra i cittadini di Arquata del Tronto, Pescara del Tronto, Accumoli e infine ad Amatrice, per 'onorare quel suo impegno - "non vi lasceremo mai soli" - e verificare di persona lo stato della ricostruzione.

Cosa che il presidente della Repubblica ha cominciato subito a fare, iniziando a visitare le prime 26 casette consegnate. Con al fianco il sindaco di Arquata Petrucci, il commissario straordinario alla ricostruzione Errani, dunque è cominciato il sopralluogo. Ma poco, troppo poco, è stato fatto per sfollati del terremoto che hanno pianto le tante vittime del sisma, e le sofferenze e i molti disagi dopo aver perduto tutto. Ai cittadini che gli esprimono sconforto e amarezza, da Mattarella parole di incoraggiamento e di rassicurazione, promette che "la ricostruzione non si fermerà, lo Stato farà per intero la sua parte, e tutte le istituzioni devono collaborare per raggiungere un risultato maggiore".

Il bilancio per ora è questo: quattromila le case richieste, 400 quelle ricostruite (prefabbricati, soprattutto in legno), ovvero il dieci per cento, e ancora in parte da assegnare. Mattarella, a Pescara del Tronto, saluta i primi cittadini che abitano nelle casette consegnate, i primi 'fortunati'. Molti anziani, tanti bambini, con un area giochi creata anche al centro del piccolo complesso. Presidente, gli spiegano, "ci è rimasto solo questo, ma ci è andata anche bene rispetto a tanti altri nostri concittadini che ancora non hanno ricevuto nulla". Arriva il nuovo parroco, il predecessore è rimasto sotto le macerie della chiesetta, invita il capo dello Stato a visitare la nuova tirata su.

I sindaci lamentano perciò ritardi, mostrano come oltre il novanta per cento delle macerie non sia stato rimosso, spiegano che in molti casi la solidarietà dei privati o anche da altre parti del mondo è stata più rapida. Dal governo tedesco è arrivato al sindaco di Amatrice Pirozzi, che accompagna il presidente della Repubblica nell'ultima tappa della visita alle casette consegnate nel paese, un aiuto concreto di undici milioni di euro per la costruzione di un nuovo ospedale al posto distrutto un anno fa. E Pirozzi è stato invitato a Berlino il prossimo 13 settembre.

Anche la nuova area Food, ad Amatrice, che Mattarella va a 'inaugurare', è un dono di privati. Realizzata in legno dall'architetto Stefano Boeri, segna la rinascita di tre ristoranti. A cominciare dal 'Roma', l'albergo raso al suolo dal terremoto, con diversi turisti morti sotto le sue macerie. Ma la paura, come dicono i cittadini a Mattarella, non è ancora sparita del tutto. Perché la scia del terremoto non si è spenta completamente, le scosse di assestamento si sentono, e la gente è tuttora in allarme anche perché poi le scosse più devastanti si sono susseguite fino a ottobre. Il simbolo della speranza è nella Fenice, una medaglia realizzata da una giovane artista offerta in regalo al presidente della Repubblica ad Amatrice. La Fenice che rinasce dalle ceneri. "Ce la farete, ce la faremo", incoraggia tutti il capo dello Stato. La battaglia è ancora tutta da combattere e da vincere.

 

 

 

Nell'allegato la ressegna stampa dell'evento.

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